Dopo Jacopo de' Barbari l'ormai famosa mostra A Volo d'uccello ha presentato la xilografia di Matteo Pagan del 1559 proveniente dal Museo Statale di Berlino.
Matteo Pagan
Venetia (entro cartiglio in alto al centro), 1559
xilografia colorata (12 fogli) cm 77x165,2
Berlino, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett und Sammlung der Zeichnungen
"..la veduta è un'inventio di tale forza innovatrice da costituire, da un lato, un modello ineludibile per tutti coloro che si cimentarono dopo il de' Barbari nella rappresentazione della città lagunare in una veduta a volo d'uccello: è sufficiente una semplice occhiata alle piante di Matteo Pagan (1562), Paolo Forlani (1566), Franz Hogenberg (1572), Bernardo Salvioni (1592) e Giacomo Franco (1597) per comprendere quanto queste debbano al modello barbariano - e quanto ne siano tuttavia irrimediabilmente lontane.."
La misura dipinta. Rilettura tecnica e semantica della veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari
In questo dotto ed argomentato articolo del 1991 Piero Falchetta in poche parole spiega come sia difficile ricostruire a ritroso le tecniche di rilevamento e calcolo usate dai cartografi , fondamentalmente perchè basate sulla tradizione orale e perchè considerate quisquilie dagli scienziati del tempo, per cui sempre più al genere della veduta si chiedevano soprattutto qualità pittorico-artistiche.
Come si può vedere la veduta di Pagan è già orientata nella direzione della "pittura eccellente".
Lo scopo di questa ricerca è una ricostruzione dell'immagine di Venezia nel Rinascimento, per descrivere, e non immaginare, il tempo e il luogo in cui è vissuta Irene da Spilimbergo, 1540 - 1559.
Errata Corrige: 1538 - 1559, 21 anni.
Matteo Pagan
Venetia (entro cartiglio in alto al centro), 1559
xilografia colorata (12 fogli) cm 77x165,2
Berlino, Staatliche Museen, Kupferstichkabinett und Sammlung der Zeichnungen
"..la veduta è un'inventio di tale forza innovatrice da costituire, da un lato, un modello ineludibile per tutti coloro che si cimentarono dopo il de' Barbari nella rappresentazione della città lagunare in una veduta a volo d'uccello: è sufficiente una semplice occhiata alle piante di Matteo Pagan (1562), Paolo Forlani (1566), Franz Hogenberg (1572), Bernardo Salvioni (1592) e Giacomo Franco (1597) per comprendere quanto queste debbano al modello barbariano - e quanto ne siano tuttavia irrimediabilmente lontane.."
La misura dipinta. Rilettura tecnica e semantica della veduta di Venezia di Jacopo de' Barbari
In questo dotto ed argomentato articolo del 1991 Piero Falchetta in poche parole spiega come sia difficile ricostruire a ritroso le tecniche di rilevamento e calcolo usate dai cartografi , fondamentalmente perchè basate sulla tradizione orale e perchè considerate quisquilie dagli scienziati del tempo, per cui sempre più al genere della veduta si chiedevano soprattutto qualità pittorico-artistiche.
Come si può vedere la veduta di Pagan è già orientata nella direzione della "pittura eccellente".
Lo scopo di questa ricerca è una ricostruzione dell'immagine di Venezia nel Rinascimento, per descrivere, e non immaginare, il tempo e il luogo in cui è vissuta Irene da Spilimbergo, 1540 - 1559.
Errata Corrige: 1538 - 1559, 21 anni.
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