Irene da Spilimbergo è un personaggio storico e storicamente documentato,
però non tutti i fatti e le attribuizioni sono storiche o storicamente documentabili.
IRENE TRA STORIA E MITO: S.Sebastiano di Izolaproblemi di attribuzione.
Senza le fonti documentarie non si fa la storia, neanche la storia dell'arte, che è, appunto, una "Storia", fondata su reperti, documenti e fonti di varia natura.
Per quanto riguarda l'ipotesi attributiva del S.Sebastiano del Duomo di Izola d'Istria ad Irene di Spilimbergo, mi sono fidata del sito ufficiale della città, dando per scontato o supponendo che i redattori di tale sito avessero approfondito le fonti.
Mai supporre, sempre indagare. Mai convinta del tutto, nel corso di ricerche complementari scopro che il testo del sito è stato quasi integralmente ripreso da una guida del Touring Club Italiano del 1982, pag. 211, vedi, reperibile su Google Books, Friúli Venezia Giulia - Pagina 211, passo ripetuto pari pari nel l'ed.2002
Allora siamo punto e a capo, non ho elementi per dimostrare che non si tratti di un'altra favola tramandata per tradizione orale ed alimentata nell'ambito del "mito romantico" di Irene, vedi Il mito romantico di Irene da Spilimbergo.
Dirò di più, esaminando i modelli iconografici più noti del tempo anche un occhio non esperto potrebbe notare che il S.Sebastiano di cui stiamo parlando somiglia assai di più a quelli della foto sopra piuttosto che al S.Sebastiano del Polittico Averoldi di Tiziano del 1522. Notare i fasci muscolari evidenziati da un leggero ritocco fotografico: come è possibile che una ragazzina dopo un solo anno di scuola , sia pur di Tiziano, abbia imparato così in fretta l'anatomia?
Anche in queste due opere viene data molta importanza alla torsione del busto ed alla posizione delle gambe, in un dinamico gioco di opposte torsioni e di tensioni muscolari piuttosto che agli occhi rivolti al cielo.
Dirò di più, andando leggere la leggenda di S.Sebastiano, di cui non mi ero mai interessata, scopro l'elemento forse decrittatore di tale antica e persistente attribuzione, S.Sebastiano viene soccorso da S.Irene, più volte rappresentato in pittura, che ci vuole nell'immaginazione popolare, per la proprietà transitiva, a saltare da un'Irene ad un'altra?
Anzi, per l'immaginifico popolare, potrebbe essere stata una specie di illuminazione gratificante, e per coloro che l'hanno tramandata per iscritto, un bel "gossip" d'antan per dare colore alle loro pagine, quasi sempre caratterizzate da retorica, sentimentalismo, e chi più ne ha più ne metta.
Siccome anche questa mia chiave di lettura, pur logica,è solo una delle possibili interpretazioni, sarebbero graditi commenti.
Questi documenti potrebbero chiarire una volta per tutte la vexata quaestio:
Fondazione Cini , Le Arti in Istria alla Fondazione Cini, 2007, Convegno;
Giovanni Battista Cavalcaselle, Appunti dalla chiesa di Isola d'Istria, Venezia, Biblioteca Marciana;
Alberto Craievich, Il viaggio di Giovanni Battista Cavalcaselle in Istria in
Saggi e memorie di storia dell'arte 30, 2006,da Le Arti in Istria.
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