Irene da Spilimbergo muore il 12 dicembre 1559. Com'era la Venezia del tempo lo possiamo vedere dalle rappresentazioni di città quattrocentesche e cinquecentesche
pubblicate finora, la Civitas Venetiarum di Erhard Reuwich del 1486 e la Venetie del 1500 di Jacopo de' Barbari. Quanto era grande il mondo in cui è vissuta ce lo racconta innanzitutto una mappa.
L'anno stesso della morte di Irene infatti a Venezia si edita la Mappa Turchesca, un famoso mappamondo a forma di cuore, detto turco - veneziano perchè corredato da iscrizioni in lingua turca, in realtà opera di un turco, (tal Hajjid Ahmed ritenuto fittizio) e destinato al mercato ottomano, come si legge su GeoWeb. Segue bella presentazione in Powerpoint. Fa parte dei tesori della Biblioteca Marciana. Aggiornamento: GeoWeb, il sito della Marciana, non è più raggiungibile al vecchio link, probabilmente è stato modificato.
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Come si può leggere nella presentazione in realtà l'opera venne effettivamente compiuta nel 1568, mentre nel 1559 lo stampatore ottenne la licenza di stampa.
Ho volutamente sottolineato il 1559 perchè, mentre la giovane pittrice Irene da Spilimbergo moriva, si ampliava la conoscenza del mondo proprio grazie a questo mappamondo che descrive l'Asia, l'Africa e il Nuovo Mondo.
Da Wiki:
"Il primo nucleo della biblioteca è costituito dalla donazione che il cardinale Giovanni Bessarione fece il 31 maggio 1468 alla Repubblica di Venezia "ad communem hominum utilitatem" (per il bene comune degli uomini): 746codici, di cui 482 in greco e 246 in latino, cui si aggiunsero successivamente altri 250 manoscritti dopo la morte del donatore.
La biblioteca incrementò il suo inventario grazie a numerose donazioni e lasciti, nonché grazie all'incorporazione di altre biblioteche della città e della Repubblica.
Molte delle opere donate provenivano da Bisanzio, occupata dall'Impero Ottomano nel 1453. Anche grazie a questa raccolta, Venezia fu il più importante centro dello studio dei classici greci. Attirò i più grandi studiosi umanisti, molti dei quali riuniti attorno all'editore Aldo Manuzio nell'Accademia Aldina."
Lo scopo di questa ricerca è una ricostruzione dell'immagine di Venezia nel Rinascimento, per descrivere, e non immaginare, il tempo e il luogo in cui è vissuta Irene da Spilimbergo, 1540 - 1549.
pubblicate finora, la Civitas Venetiarum di Erhard Reuwich del 1486 e la Venetie del 1500 di Jacopo de' Barbari. Quanto era grande il mondo in cui è vissuta ce lo racconta innanzitutto una mappa.
L'anno stesso della morte di Irene infatti a Venezia si edita la Mappa Turchesca, un famoso mappamondo a forma di cuore, detto turco - veneziano perchè corredato da iscrizioni in lingua turca, in realtà opera di un turco, (tal Hajjid Ahmed ritenuto fittizio) e destinato al mercato ottomano, come si legge su GeoWeb. Segue bella presentazione in Powerpoint. Fa parte dei tesori della Biblioteca Marciana. Aggiornamento: GeoWeb, il sito della Marciana, non è più raggiungibile al vecchio link, probabilmente è stato modificato.
Come si può leggere nella presentazione in realtà l'opera venne effettivamente compiuta nel 1568, mentre nel 1559 lo stampatore ottenne la licenza di stampa.
Ho volutamente sottolineato il 1559 perchè, mentre la giovane pittrice Irene da Spilimbergo moriva, si ampliava la conoscenza del mondo proprio grazie a questo mappamondo che descrive l'Asia, l'Africa e il Nuovo Mondo.
Da Wiki:
"Il primo nucleo della biblioteca è costituito dalla donazione che il cardinale Giovanni Bessarione fece il 31 maggio 1468 alla Repubblica di Venezia "ad communem hominum utilitatem" (per il bene comune degli uomini): 746codici, di cui 482 in greco e 246 in latino, cui si aggiunsero successivamente altri 250 manoscritti dopo la morte del donatore.
La biblioteca incrementò il suo inventario grazie a numerose donazioni e lasciti, nonché grazie all'incorporazione di altre biblioteche della città e della Repubblica.
Molte delle opere donate provenivano da Bisanzio, occupata dall'Impero Ottomano nel 1453. Anche grazie a questa raccolta, Venezia fu il più importante centro dello studio dei classici greci. Attirò i più grandi studiosi umanisti, molti dei quali riuniti attorno all'editore Aldo Manuzio nell'Accademia Aldina."
Lo scopo di questa ricerca è una ricostruzione dell'immagine di Venezia nel Rinascimento, per descrivere, e non immaginare, il tempo e il luogo in cui è vissuta Irene da Spilimbergo, 1540 - 1549.
Ottimo post: conciso, interessante e corretto!
RispondiEliminaFinalmente qualcuno che mi dà soddisfazione per questa serie che sto portando avanti con passione;la concisione ti assicuro che è assolutamente voluta,ritengo sia favorevole alla chiarezza,e poi oggi tutti hanno fretta, chi gira per blog non va alla ricerca di letture troppo lunghe o complicate nel linguaggio,per cui limo più che posso.Ciao!
RispondiEliminaGentile segniesogni, il tuo lavoro su Irene di Spilimbergo merita una medaglia al valore. Ti ringrazio dal profondo del cuore!
RispondiEliminaIl tuo lavoro su Irene di Spilimbergo merita una medaglia al valore. Ti ringrazio dal profondo del cuore!
RispondiEliminaIo ringrazio te, gentile lettore, per la ventata di entusiamo che hai portato su questa pagina. Però mi hai incuriosita; io sapevo di muovermi in una zona di nicchia, alla periferia della grande storia, e mi piaceva l'idea di intravvedere un frammento di verità dietro le incrostazioni letterarie ripetute per secoli, ma a te cosa piace? preferisci l'inquadramento storico o l'aspetto romantico?
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