Una parte non esigua della produzione a stampa cinquecentesca consiste di raccolte, antologie, sillogi, epistolari, cataloghi; ai generi più noti, le raccolte di Rime e Lettere, si affiancano le raccolte di Vite di Uomini Illustri, ad imitazione di Plutarco, introdotto appunto nel Cinquecento dall'editore-umanista Aldo Manuzio.
Incisione di Irene da Spilimbergo 1836-1839con attribuzione a Duchessa d'Abrantea
Irene da Spilimbergo, incisione 1836-39 rivisitata.
Nell'Ottocento il genere è ancora molto in auge, potrei citare moltissimi testi, per ora cito soltanto Bartolomeo Gamba e la Duchessa d'Abrantès, perchè le loro opere sono collegate all'argomento "Irene da Spilimbergo" che compare spesso in queste note.
La duchessa d'Abrantès era un personaggio in vista della corte di Napoleone.
Nome e cognome: Laure Jounot d'Abrantès; Vite e Ritratti delle donne celebri d'ogni tempo e d'ogni paese il titolo della monumentale (e pretenziosa) opera,
di cui è disponibile per la lettura online il primo volume ( di 5) al seguente link :
Quello che mi interessa in questa sede è il corredo iconografico dell'opera, le illustrazioni; si tratta di una ricca galleria di incisioni , una trentina, in vendita online ( che non compaiono nel testo scannerizzato da Google Books), che sembrerebbero essere state create per l'occasione, visto che sono assolutamente omogenee stilisticamente. Magari in Francia. Misura dei fogli: 250 X 165.
Ebbene anche la vita della nostra Irene compare in questa antologica ottocentesca, non so in quale volume, così un altro Ritratto di Irene (vedi originale, notare la scritta Pennello di Tiziano in basso nella pagina) si aggiunge alla collezione.
Nulla si sa dell'autore di queste incisioni, che vengono attribuite genericamente ad AUTORE: DUCHESSA D'ABRANTEA.
L'incisione è la copia quasi fedele del Ritratto di Irene dei Conti Attimis-Maniago, ora alla National Gallery of Art di Washington, di cui ho già parlato qui:
Le due figure sono quasi perfettamente sovrapponibili, come si può facilmente verificare trascinando una immagine sull'altra col mouse; l'albero è più vicino alla figura per l'esigenza di adattare la composizione alle misure del foglio.
L'autore ha cercato di ingentilire i lineamenti piuttosto marcati del volto e di rendere meno tozza la figura, dando così inizio all'idealizzazione romantica del modello.
Avevo già parlato anche di questa incisione del 1836-39 qui : Ritratti di Irene , ma non conoscevo la "fonte francese", era copia di copia, trovata sul sito del Comune di Spilimbergo. Di più non non è dato sapere perchè il libro è stato venduto.
Nota: si tratta di una LITOGRAFIA.
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