ll tizianesco San Sebastiano forse di Irene da Spilimbergo...

Istria Pittorica,  documentatissimo volume di Storia della Pittura Veneta in Istria  incontrato sul sito del Centro di Ricerche Storiche di Rovigno,  scaricabile.

Il tizianesco San Sebastiano forse di Irene da Spilimbergo


Anche in Istria non vanno oltre il  " tizianesco " e il " forse ".... Tuttavia riporto alcuni stralci dal primo volume per un eventuale approfondimento.

Pag.XIX:
Il contributo esterno di un viaggiatore d’eccezione, fugacemente a Trieste e in Istria alla fine del 1864, è stato finora trascurato. Da un lato lo si comprende, essendo i risultati riservati alle annotazioni di un taccuino inedito, dall’altro desta sorpresa trattandosi della rara testimonianza diretta e vigile di un conoscitore che ha saputo rinnovare il metodo della storia dell’arte, come si deve accreditare a Giovan Battista Cavalcaselle.

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Tra le carte con appunti e disegni di Cavalcaselle, conservati presso la Biblioteca Marciana di Venezia, si conservano quelli della sua presenza a Trieste, ovviamente in San Giusto, a Capodistria, a Isola e a Pirano.

La consultazione di queste carte, alcune con il disegno accurato delle opere, altre con tracciato più sommario, ma sempre costellate di annotazioni, è di particolare interesse, in quanto consente di ripercorrere, in buona sostanza secondo un’ottica aggiuntiva, l’itinerario proposto dall’esposizione Histria del 2005.

A prescindere dal contenuto delle annotazioni, il segno di Cavalcaselle è infatti risaputamente evocativo di una qualità stilistica delle opere. Vi figurano quelle di Vittore e Benedetto Carpaccio, il Cima, i Santacroce, il San Sebastiano “tizianesco” di Isola, inoltre il dossale trecentesco di San Giusto a Trieste e il mosaico con Cristo benedicente tra i santi Giusto e Servolo della calotta absidale di destra .

Per poter incontrare un altro conoscitore in Istria si deve attendere, in base alle notizie fin qui raccolte, il 1883 e il resoconto di “un’escursione artistica” a Capodistria di Gustavo Frizzoni, di cui è ben noto il legame con Giovanni Morelli.

Tedeschi 1859, pp. 140-194. Paolo Tedeschi (1859, pp. 140-142)Giunto alla pittura del Rinascimento il suo orizzonte si ferma a Capodistria e Isola. Ripercorre la questione dei natali di Carpaccio, ne cita le opere, assieme a quelle di Benedetto. Menziona poi come di solito il Cima,i Santacroce, il Pietro Mera, a Isola Tintoretto (in realtà Deposizione dalla croce di Palma il Giovane), il tizianesco San Sebastiano forse di Irene da  Spilimbergo.

Pag.XXX:
Sul San Sebastiano di Isola si veda Walcher (in Alisi, 1997, pp. 101-102, nota 110).

Pag.XLIII:
per i dipinti conservati nella chiesa di San Mauro di Isola d’Istria si veda
De Grassi 1999, pp. 221-224


Fonte : 001-66.pdf


Benedetto Carpaccio (doc. 1530-1560)
Histria. Opere d'arte restaurate: da Paolo Veneziano a Tiepolo.
2005-2006.
Dopo un restauro durato cinquant'anni, 21 opere di maestri della pittura sono state esposte al Museo Revoltella di Trieste. Opere d'arte restaurate: di Alessandro Algardi, Vittore Carpaccio, Giambattista Tiepolo, Paolo Veneziano e Alvise Vivarini, rimosse nel 1940 da chiese e musei dell'Istria per toglierli dai pericoli della guerra.

Fonte: Wikinews




Iconografia di San Sebastiano nell’arte figurativa italiana. Nel sito si trova una banca dati contenente più di 7000 schede relative ad opere di pittura e scultura raffiguranti San Sebastiano.
Identità vedi  Scheda vedi  3684.jpg (558×918)

Fonte: sansebastiano.com

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