Utamaro tridimensionale ad Anteros, Bologna

Notissima come la Fanciulla allo Specchio(1792-93), Okita era una delle modelle preferite di Utamaro, che l'ha ritratta in modernissime pose dal taglio obliquo che
adesso anche i ciechi possono vedere, perchè Anteros, il Museo per ciechi di Bologna, ne ha realizzata la versione tridimensionale, quindi tattile, che fa parte di una collezione di traduzioni tridimensionali che spazia dal medioevale al contemporaneo.

Utamaro tridimensionale ad Anteros, Bologna
Museo per Ciechi


 Museo Ciechi Bologna


Museo Ciechi Bologna

Per chi possiede il bene della vista, alcuni di questi bassorilievi lasciano un po' a desiderare, la Gioconda non è stata concepita in senso plastico, neanche la Primavera di Botticelli è nata come bozzetto per un bassorilievo, ma nel caso della Fanciulla allo Specchio di Utamaro e dell'ancor più celebre Onda di Hokusai (1831 ca.), dato il loro elevato livello di stilizzazione, il risultato è sorprendente!

 Museo Ciechi Bologna


 Museo Ciechi Bologna

Il testo inoltre è chiaro ed esauriente, interessante la spiegazione linguistica del termine Ukiyo-e:

"Il genere Ukiyo-e fece la sua comparsa nella stampa giapponese già verso la fine del Seicento ma il vocabolo ha origini molto antiche: inizialmente implicava una significazione buddhista negativa, secondo la quale la vita (yo) sulla terra sarebbe tediosa (uki) e soprattutto transitoria in permanente in tutti i suoi aspetti fisici, in contrasto con la vita eterna promessa dai Buddha, secondo una concezione metafisica ed escatologica dell’esistenza. 

Questa visione pessimistica si addolcì progressivamente in un’epoca più permissiva, estetizzante e per alcuni aspetti edonistica, quale fu l’epoca Edo (1615-1867). Il vocabolo uki venne indicato da un ideogramma cinese differente, a rappresentare il significato di “fluttuante”. Con questa nuova significazione Ukiyo divenne un’esortazione a vivere, quindi ad assaporare il più possibile l’esistenza nella sua transitorietà, immergendosi gioiosamente nel suo flusso per accettarne serenamente l’instabilità".

" La celebrazione della ricerca del piacere, mai privata di un’etica in cui forma e sostanza tendono a corrispondere, è però un’inevitabile presa di coscienza della finitezza umana e malgrado non si veni di malinconia, ha in sé la delicata poesia dell’inizio e fine delle cose. Anche per questo l’Ukiyo-e divenne una forma d’arte interiorizzata dagli artisti, curata dai mecenati e destinata a un pubblico relativamente vasto, di estrazione borghese, prospero e incline al mondano, ma mai dimentico del sentimento che accompagna il piacere."

Museo Anteros - Cavazza - Toccare l'Arte :
il sito è stato completamente ristrutturato, mi sembra che la risorsa di cui parlo sopra non sia più disponibile, perlomeno ai non iscritti, mentre è disponibile una ricchezza informativa che merita di essere appresa e meditata non tanto perchè riguardi questo o quell'artista, ma perchè riguarda l'uomo e la sua capacità di superare le difficoltà.
Japan

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